Sunday, January 28, 2007

Riporto il testo di una canzne che sto ascoltando ora e che mi piace moltissimo. E' di Baglioni.
amori a cavalcioni sui muretti si sfiniscono di baci
con un'ansia dolce e il cuore rotto,
amori incatenati sulle moto vanno scoppiettando
incontro al mare
con il costume sotto,
amori delle ultime file
che all'uscita dei cinema
ancora hanno i volti accesi
amori dei gelati di aprile
benedetti dal sole
come panni stesi
amori sbullonati
in riva al bar sulle lambrette
che aspettano un'estate
nuova e azzurra e un' altra storia
amori rifugiati
in fondo a un tram di gente
che ritorna occhi impigliati
s'imparano a memoria
amori di domenica al centro
angeli e santi
che piombano giù da chiese di carbone
amori
che l'inverno ha rinchiuso dentro per terra
si rigirano in una canzone
amori lunghi di tramontana
si accompagnano e bevono eccitati
le scale in un sorso
amori dentro sciarpe di lana
tuffati nelle strade degli amori in corso
amori di mare
quando la pelle s'increspa e ha paura
sono una cosa sola con le stelle e il velluto di una notte scura
amori che sono nati
quando è nato il vento
che spoglia il cielo degli ultimi
colori ed un intero giorno
che tramonta e se ne va più lento
amori eterni
come l'acqua alle fontane
e i giorni sono un po' più lunghi e si esce fuori
a respirare gli orizzonti e le montagne pi lontane
amori sotto vuoto
dentro le cabine e un sole che va giù
insieme al gettone parlano
con le mani amori corsi a ripararsi al buio dei portoni
si scrollano la pioggia dai capelli
come i cani amori dei vernice
sui muri
quando la campana fa volare i ragazzi di scuola
amori a un ballo
come canguri
cuori mischiati su una pista di stagnola
amori sfumati
nel vento in auto gonfie di musica e di sere accelerate
amori matti
che si corrono dietro
e si sdraiano ad asciugare le anime bagnate
amore di neve
quando l'aria impazzisce di bianco
e tra le braccia quel senso d'amore che ci consuma
e ci fa il cuore stanco
amori quanti chilometri
di amori al mondo
un po' smarriti in questo traffico di cuori
così diversi così uguali di una vita o di un secondo
amori che sono vivi in questo stesso istante
che mi confonde in altri giorni e in altri odori
adesso che non ti conosco
adesso che tu sei distante
amori mille miliardi nell'universo
mille miliardi di stelle
e di dolori
adesso che ancor prima di trovarti
forse ti ho già perso

Basta BigMac nel cinema italiano

Notizia di cronaca (rossa, aggiungerei), tratta da una fonte filo-governativa (che a me tanto filo-governativa non sembra) quale il Corriere della Sera: i cari Onorevoli di Rifondanzione hanno firmato un disegno di legge che limiterebbe il numero di filmextraeuropei (leggi americani, ndr) proporzionalmente a quelli europei (leggi film italiani, inglesi, buglari, romeni, spagnoli, albanesi, ecc.), Un disegno di legge che mi lascia allibita, sia per il fine, sia per i mezzi.
Perché?
Lo scopo sarebbe quello di diffondere maggiormente il cinema italiano, dato che la concorrenza americana lo schiccia, e gli spettatori -poverini- non hanno molta alternativa.
La rivalutazione del cinema italiano (che non sarebbe di certo la rivalutazione dei film di boldi-de sica, ma temo di avati, rubini, ecc.) in linei di principio potrebbe essere anche una buona idea, rivalutare un prodotto italiano, nostrano, di qualità. Ma..aspetta aspetta....la sinistra si occupa di nazionalismo?
La sinistra si sta occupando di nazionalismo?
Qui c'è qualcosa che non quadra, perché ai cari compagni non è mai piaciuta l'idea di Nazione, e quindi non penso che le brillanti menti che popolano le sedie del Parlamento rosso siano mosse da cotanto sentimento di nazionalità, figuriamoci di nazionalismo.
Potrei leggerci un certo interesse a promuovere i film degli amici-compagni registi, che sono spesso tanto amici-compagni dei deputati rossi, maessendo solo ipotesi non dimostrabili, meglio non approfondire.
A parte quindi la contraddittoria spinta nazionalistica che anima le fiamme rosse, ideologicamente inappropriata e non coerente per un partito di estrema sinistra (leggici presa in giro per quelli che credono ancora nell'ideologia sinistroide-comunista, ndr), ora esaminamo il MEZZO.
Abbiamo illustrato il FINE, ora parlaimo del mezzo.
Il mezzo sarebbe quello di limitare la concorrenza.
Allucinante. Perché? Perché limitare la concorrrenza (americana) vuol dire limitare la libertà di diffusione, e a scrivere queste parole un brivido mi percorre la schiena, temo di essere attrice e spettatrice di un'involuzione.
Forse i cari compagni non si rendono conto che quello che propongono ha un retrogusto demodé, essi perseguono un'idea di accentramento del potere statale, un desiderio di controllo sfrenato, visibile anche nella loro stramaledetta finanziaria antiquata.
E' facile cari i miei rossastri promuovere qualcosa limitandone un'altra.
E' come avere due piatti della bilancia, se un diventa più pesante, l'altro sale. Il vostro modo di risolvere i problemi in Italia è assia singolare, voi volete un'uguaglianza bislacca che ci rende delle formiche nell'economia mondiale, ma questo è un altro discorso.
E sono preoccupata da questo crescente potere dello Stato, sia perché soffro di claustrofobia, sia perché con le vostre manie di uguaglianza state riducendo l'Italia ad un asilo per extra comunitari, ladri, cinesi, ecc.
Quindi ricapitoliamo: il fine è promuovere il cinema italiano, usando come scusa un sentimento di nazionalismo, il mezzo è limitando la libertà.
Il Parlamento italiano dovrebbe essere lo specchio della società italiana, e temo che lo sia.
Qualcuno questa gente la vuole, chi? Forse i più deboli, che hanno bisogno di sentirsi tutelati, che sono facilmente influenzabili, ma allora dov'è la vera libertà? E' nel permettere ad un indivudio di non lasciarsi abbindolare da questa gentaglia bogotta e distruttiva, nella possibilità di mandarli a casa, oppure è nel poter alzare il braccio sinistro con il pugno?

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Saturday, January 27, 2007

L'informatico sfigato

Chi è l'informatico sfigato?
E' quello che ce l'ha con il sistema, con il mondo che lo circonda, con il padrone e la politica. E' quello che vorrebbe un mondo di uguaglianza, (un informatico che vorrebbe sentirsi uguale ad un giurisprudenziato o un ingegnere?? Naaaaaaaaah.... quando mai? :-D ), di tutto per tutti, di volemose bene e amore, il padrone è brutto e cattivo e evasore. L'informatico sfigato è quello che nonostante abbia dato l'esame di Economia aziendale e ha forse ha capito un minimo come gira il mondo, si oppone al sistema, perché ce l'ha a morte con il sistema, allora si rinchiude nel suo mondo di if e else e programma dallo scantinato, continuando ad avercela con il mondo e con un dio che forse non esiste chissà -solo Guccini ce lo può dire, no non lo sa nemmeno lui- .
L'informatico sfigato capisce tutto di informatica, ma gli mancano dei requisiti fondamentali: capacità di adattamento al mondo che lo circonda, capacità di accettazione della realtà, mancanza di pragmatismo, scaltrezza.
Triste, no?


Ogni riferimento a fatti e/o persone è casuale

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Friday, January 26, 2007

Eh no, vostr'onore, 2+2 fa..quanto fa 2+2??

30/30 Ebbense sì, questa notizia è degna di essere riportata. Perché? Bhe perché prendere 30 nella facoltà dell'Università che frequento io è quasi un miraocolo..!
A Programmazione poi per chi non ha mai programmato è qualcosa che sa di surreale :-D
A questo proposirto, mi piacerebbe parlare del motivo per cui studenti italiani scelgano sempre più spesso facoltà umanistiche. Perché? Eppure di scienze politicati, giurisprudenziati, letterati, ce ne sono già a sufficienza, in giro, no?
Per non parlare dei nuovo Alberoni versione zecchetta (con tutto il rispetto perle zecchette) che popolano le università.
Perché?
Bhe i motivi potrebbero essere molteplici, e non voglio entrare nel microscopico,ma io credo che ciò sia dovuto ad una mancanza di interesse, spesso trasmesso da professori poco stimolanti, da un 'osticismo' nei confornti delle materie scientifiche, e poi perché forse...ragionare è troppo faticoso, meglio studiarsi a memoria un bel mattone di legge!
Poi gli argomenti umanistici, se riguardanti la società sono complessi, si sconfina nell'etica, vedi ad esempio un giudice o un avvocato che si travano di fronte casi disperati di personalità psicologiche fuori dai canoni.
Per questo penso che sia necessario qualche bell'esamino di Logica, perché di pappagalloni -vergognosamente presuntuosi della loro canoscienza o pappagallonità- ce ne sono tanti, convinti magari di essere dei supergeni della legge.
Non fraintendetemi, non sto dicendo che quelli che studiano materie umanistiche sono tutte individui celebrolesi, assolutamente, dico solo che una presunzione di un saccentello avvocato è ridicola, nonché dannosa per la società.
E ora vado a prepararmi per andare a cena.

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Sunday, January 21, 2007

'Il luogo di lavoro "uno spazio ideale" per passare dalla scoperta delle affinità all'amore'

Ecco una chicca fresca fresca, da uno dei miei siti preferiti. Tralasciando il teorema di Roche, almeno elaborato su basi statistiche, mi soffermo volentieri sulle chiacchiere della psicologia e della sociologia: "L'azienda è l' "organizzazione scientifica della confusione" dei generi tra la vita privata e quella lavorativa, sostiene Roche.
La confusione è spiegata dalla psicologia, perchè "gli adulti vanno a caccia di pericoli" e dalla sociologia, che considera il luogo di lavoro "uno spazio ideale" per passare dalla scoperta delle affinità all'amore.
Uomini e donne che hanno relazioni intime in azienda, però, "devono sapere che la loro attività professionale non potrà dipendere a lungo da questo tipo di vita, che non è nè lavorativa, nè privata".
Dove sono le prove di codeste affermazioni? O almeno, dove e come sono dimostrabili? 'Sti geni della parola che provano miseramente a fare gli scienziati proprio non li sopporto.
Di quaqquaraqquà in giro già ce ne sono troppi, abbiate buon senso.
Grazie

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Saturday, January 20, 2007

Oi!

Tranquilli, non è mia intenzione parlare del genere musicale per eccellenza degli Skin Heads, ma della famosa esclamazione tanto in voga ora.
Eh sì , perché "pronto" stava diventando troppo demodé, allora, per rinnovarsi ora c'è "Oi, come va?", che fa più figo, più tendenza.
Sì, era necessario che dedicassi un post alla OImania.

Thursday, January 18, 2007

Francesca, Chiara, e... Melita!

Ci siamo quasi...uno dei nostri più importanti progetti di quest'anno sta per andare in porto...riflessione: scusate sono io chesono rimasta indietro, o finora le donzelle del Grande Fratello hanno dei nomi..uhm..."moderni"?
Guendalina
Melita
Diana
Mirela

U_U

Dove stanno Francesca e Chiara?

Uh, che amarezza.

Per commenti approfonditi e pseudo-seri, rimando alle prossime puntate.

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Sunday, January 14, 2007

Mai dire Lunedì

E' iniziato un nuovo anno, un year++, che in realtà molto di più di una semplice istruzione... Saranno nuove emozioni, nuovi eventi e nuove preoccupazioni, e spero in pochi eventinegativi, pochi di quelli che ti distruggono, e tanta tanto voglia di crescere e migliorarsi.
Quest'anno con Simone abbiamo tanti progetti, forse anche troppi, ma io odio il lunedì, e questo un altro discorso senza senso.
Sì, io odio il lunedì, non ciposso fare nulla, è più forte di me, che ci devo fare?
Vorrei che non fosse mai lunedì, (non che fosse sempre domenica, anzi.. ndr)..infatti il mio lunedì solitamente è domenica, e man mano metabolizzo la fine della domenica e faccio iniziare piano piano il lunedì...
Sì, ma questo non c'entra niente con l'year++, avete ragione.
No, è che stasera sono un po' scollegata, mi sto chiedendo se il gatto è nel cappello, e quando faccio questo è grave, molto grave...

L'acqua può avere effetti diuretici

Vi siete mai soffermati a leggere l'etichetta di una bottihlia dell'acqua?
Bhe, io lo faccio spessissimo, perché presto molta attenzione all'acqua che bevo, ma non voglioparlare di nitrati e nitriti, bensì di una frase che si legge su ogni bottiglia d'acqua che si rispetti:
"Attenzione(facoltativo):può avere effetti diuretici(obbligatorio)".Orbene, mi chiedo se qualcuno si sia divertito a fare una legge che informi il consumatore che l'acqua possa avere effetti diuretici, oppure se sia una simpatica usanza diffusa tra le aziende a riguardo.
Sì, perché voi non lo sapete, MA L'ACQUA PUO' AVERE EFFETTI DIURETICI. ebbene sì, questa è la cruda realtà, che se non scritta esplicitamente sulle etichette potrebbe non essere mai svelata.
L'acqua, ha effetti diuretici -_-
Ah, bella scoperta.