Friday, September 01, 2006

Dopo una serata in mezzo alla confusione

Ciao a tutti i miei numerosissimi lettori.
Questa sera ho voglia di scrivere, vi potrei parlare di interazione tra server socket e flash, vi potrei parlare di XML, o dei mali che mi hanno afflitto in quest'ultimo periodo: infezioni alle vie urinarie, torcicollo, ustioni, punture da zanzara tigre, ecc. E ora ho un bel ascesso che mi obbliga ad un'apertura mascellare di max 2 cm. Mi sembra un buon bilancio.

Orbene, questa sera sono stata ad una Sagrella di paese, la famosa "Sagra della Tequila", allietata dallo staff dell' Etoile e da un simpatico gruppo che è riuscito a ripescare "Scende la pioggia", che non ascoltavo dai tempi del 45 giri che mia madre usava quando avevo 4 anni. Quello che mi sconcerta di più è il fatto che mi sono emozionata tantissimo quando ho sentito "Scende la pioggia" e anche solo a pensarci ora, mi viene la piangere. Anzi, stopiangendo. Lo stesso effetto me lo hanno sempre fatto pochissime canzoni, tutte sbiadite dal tempo come:"La prima cosa bella","Pazza idea","Trottolina amorosa tudù dadadà". Forse perché queste note mi ricordano la mia infanzia, forse perché mi ricordano il tempo che passa e lapaura della sofferenza cheports con sé, e mi fanno ripensare al familiari a cui tengo; a un tempo in cui forse il mio amore pensava alla sua prima cotta.
Insomma un pianto di gioa e dolore, ricordi e paura allo stesso tempo.
Uno strazio per il mio cuoricino.
Tornando alla serata, ho passato quasi tutto il tempo in piedi vicino ad una scala, con il cellulare in mano e lo sguardo di una persona che non vede l'ora di partire, mentre le mie amichie ascoltavano con aria di adorazione quel bislacco ometto che metteva dei dischi e ogni tanto diceva: Bussa bussa (????)". E continuamente mi chiedo: MA IO LI' CHE CI STAVO A FARE?

Non mi riferisco in particolare alla musica, ma all' ambiente in generale, detesto le feste di paese, e i luoghi dove c'è confusione, ma ogni volta mi illudo che le cose siano migliorate e puntualmente resto delusa. Ultimamente sto maturando l'idea che quelle persone che sono lì non si divertono: a mio parere sono persone cieche, che non vedono o non vogliono vedere l'assurdità di quello che li circonda.
Il colpo di grazia l'ho ricevuto quando una mia amica, ascoltando i bussi del famoso dj dell'Etoile, esclama : "Questa sì che è musica!" E' stato raccapricciante.

Io non voglio giudicare nessuno, ma mettetemi dentro a un localino esteticamente accettabile, con le luci, dove si può sorseggiare un buon Alexander e PARLARE, con della musica dal vivo di sottofondo, qualcosa ambient, blues o jazz e la mia serata è al top.
Ovviamente escludendo il discorso compagnia e considerado solo l'ambiente.
E' preoccpuante che vadano di moda così tanti ambienti dove non si può parlare (discoteche), lo trovo controproducente e anche un po' avvilente. Non c'è molto desiderio di parlare, nemmeno io ce l'ho, ma non mi piace l'idea che venga così sfruttato e amplificato.

100 serate come queste non valgono nemmeno mezza serata di quelle che passo in macchina, solo a parlare, a litigare cazzo, anche solo ad ascoltare musica con le mani una sopra l'altra con la persona che amo.

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