Think small & Co.
Sono sempre stata un'amante delle pubblicità. La trovo un' arte psicologica e utile, persuasiva e profonda. Poi ovviamente sta al consumatore scegliere se comprare in base alla pubblicità del prodotto o al prodotto pubblicizzato.
Quella della Marlboro Cigarettes è una delle mie preferite in assoluto. Ideata nel 1955 dal pubblicista Leo Burnett, è una campagna che tende ad eslatare il lato selvaggio dell'uomo, cercare una simbiosi tra la natura e quest'ultimo. L'icona di questa campagna è appunto il "Marlboro Man", un cow boy con una sigaretta in mano; sullo sofndo le praterie americane. In realtà quest'idea di selvaggio, di mascolino, è stata scelta per introdurre l'accettazione di filtri nelle sigarette marlboro, che fino ad allora erano visti come prodotto per femminucce.
I messaggi ovviamente sono molteplici.
Altra pubblicità che merita uno spazio è quella del maggiolino, creata nel 1959 da Doyle Bernbach, "think small". Siamo nel periodo un cui l'America si sviluppa in modo esponenziale, l'auto in questo continente è simbolo di potere e si tende sempre ad avere un mezzo più grande e potente. Si questa scena viene introdotta l'auto della Volkswagen, un piccolo mezzo, ma di qualità tedesche che gli ingegneri amiercani si sognavano. ;-)
Un'unica, piccola immagine, in bianco e nero, il piccolo Maggiolino e intorno il bianco e poi al centro in basso lo slagan: "Think small", focalizzando l'attenzione solo su UNA caratteristica del prodotto, le sue dimensioni.
In realtà, la Apple, con il suo "think different" si è in un certo senso ispirata a questo capolavoro di Doyle, puntando anch'essa l'attenzione sulla diversità tra i prodotti Microsoft in commercio e gli Apple (dei notevoli oggetti d'arredo, aggiungerei io).
Una considerazione la merita pure la celeberrima campagna pubblicitaria della Coca Cola di D'Arcy (se non sbaglio): "the pause that refreshes" del '29, che ha cronologicamente preceduto tutte le altre sopracitate.
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